La tecnologia DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing) ha comportato notevoli passi in avanti nel mondo delle telecomunicazioni, consentendo la trasmissione simultanea di diversi segnali ottici su una singola fibra ottica.
Questo tipo di tecnologia riesce a trasmettere grandi quantità di dati con alti livelli di efficienza, consentendo alle aziende di accedere a quei servizi (Disaster Recovery – Business Continuity – backup) che diventano sempre più strategici per i clienti stessi.
Cos’è la tecnologia DWDM
La DWDM è una tecnologia basata sulla trasmissione di segnali ottici di varie lunghezze d’onda (o colori) che vengono trasmessi simultaneamente attraverso la fibra moltiplicandone per “N” la potenzialitá.
Questa tecnologia viene utilizzata per aumentare la larghezza di banda delle reti di fibra esistenti. Ciò avviene attraverso la combinazione di segnali di dati provenienti da diverse fonti, e fino a 80 lunghezze d’onda differenti, che convergono su una singola fibra.
Per dare una definizione più precisa si potrebbe dire che la tecnologia DWDM “usa meno per ottenere di più” e potrebbe essere paragonata a una banda di frequenze radio in cui varie stazioni possono trasmettere i loro segnali, senza rendere impossibile agli ascoltatori di ascoltare ciò che vogliono sentire.
La tecnologia DWDM è l’ideale per aziende e, più in generale, per utilizzatori che hanno bisogno di espandere la capacità di comunicazione e che necessitano di bande superiori ai 10 Gigabit/s, perché riesce a gestire una quantità notevole di dati, senza farli interferire tra loro e mantendone l’integrità.
Componenti del sistema DWDM
I componenti principali della tecnologia DWDM sono essenzialmente cinque:
- i trasmettitori o ricevitori ottici che forniscono i segnali sorgente che poi vengono multiplexati, cioè vengono combinati e inviati alla fibra ottica tramite un dispositivo chiamato multiplexer;
- i filtri Mux e D-Mux che permettono di combinare su una fibra singola le diverse lunghezze d’onda;
- i Drop Ottici (o OADM, Optical Add-Drop Multiplexer) che scartano alcune specifiche lunghezze d’onda sostituendole con un nuovo flusso che opera la stessa lunghezza e forma un nuovo segnale;
- gli amplificatori ottici che amplificano i segnali su una vasta gamma di lunghezze d’onda;
- i transponder cioè convertitori di lunghezze d’onda che trasformano i segnali ottici da una lunghezza d’onda in ingresso a un’altra lunghezza in uscita, quest’ultima adatta alle applicazioni DWDM.
Oltre alle componenti sopra menzionate, la tecnologia DWDM richiede anche elementi di rete aggiuntivi per gestire il flusso dei segnali ottici e instradarli correttamente attraverso la rete. Questi elementi includono commutatori ottici, multiplexer e demultiplexer addizionali, dispositivi di routing ottico e dispositivi di monitoraggio della qualità del segnale.
Tutti i vantaggi della tecnologia DWDM
Una tecnologia ottica di questo tipo ha certamente un ruolo importante nell’aumento della capacità di dati e nell’implementazione della fibra. Usare la tecnologia DWDM significa avere:
- una connessione estremamente veloce, fino a 30/40 Terabyte al secondo su una singola coppia di fibre;
- efficienza dello spettro: la multiplazione di segnali su diverse lunghezze d’onda consente di utilizzare in modo efficiente lo spettro disponibile sulla fibra ottica, massimizzando la larghezza di banda utilizzabile.
- può essere utilizzata in varie reti (reti di sensori, reti di controllo tele-spettroscopiche, reti radar remote e molte altre);
- può supportare differenti formati di dati come ATM, Gigabit Ethernet, ESCON, Fibre Channel, trasportando differenti tipi di traffico a diverse velocità;
- ha alti livelli di qualità e sicurezza che la rendono particolarmente adatta su trasmissioni a lunga distanza;
- può sfruttare la fibra spenta nelle aree metropolitane per soddisfare la domanda di capacità richiesta;
- riduce la pressione nella gestione della rete e ne migliora il funzionamento;
- può sostituire la larghezza di banda di backup senza bisogno di installare nuova fibra ma utilizzando quella preesistente.
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